Il gioco delle parti 

Intervento realizzato durante l’incontro del 30 Settembre 2022 tenutosi presso l’Università di Tor Vergata.

di Manuel Grillo

 

Il tutto è più della somma delle parti.

Principio Gestalico

Locandina dell’evento di inaugurazione del progetto Resistart 20 Aprile 2020

 

Contesto

Il contesto è quello di Resistart, dove come artista ho collaborato con l’Anpi, l’associazione partigiana italiana per la realizzazione di 4 murales a tema La resistenza partigiana del territorio di Guidonia Montecelio.

 

I 3 civili di Montecelio

Tema del mio murales, l’uccisione di 3 partigiani di Montecelio. Raccontare la loro storia il mio compito. Una storia propostami come quella di 3 martiri, uccisi dai fascisti. Il problema, le ambiguità riscontrate sull’appartenenza o meno dei fratelli Palozza, Sperandio e Massucci alla resistenza. Ho parlato con le famiglie, con uno storico del territorio. Un’ambiguità che merita attenzione. Più probabile che furono scambiati come partigiani a causa di una camicia rossa, di un prosciutto e di quattro denari [1]… Il punto? Perché favorire una lettura, piuttosto che un altra? Non esprimerò la mia preferenza, mi limito qui a dire dell’ambiguità tutt’ora in essere. Questo mio dover essere di parte, partigiani, non partigiani, buoni, forse cattivi? Ecco, qui, su questo punto, trova la sua origine il mio lavoro. Da che parte stare? Forse da nessuna delle due? Ecco spiegato il mio rifiuto di veicolare un messaggio binario, il mio rifiuto di banalizzare la memoria rendendola di parte. Quella dei partigiani, o perché no, quella dei fascisti. Dei buoni, dei cattivi? La violenza ha forse colore? O è violenza. E basta. Pretendere l’appartenenza alla propria frangia (in questo caso quella partigiana) baipassando l’ambiguità, il dubbio, l’incertezza che ciò fosse vero, non è forse un atto di violenza? 

Documenti dell’Anpi che attestano l’appartenenza di Palozza Angelo e Tullio Sperandio alla resistenza partigiana.

 

Il problema

Come disinnescare allora questo approccio conflittuale, questa pretesa dell’aver ragione, ad ogni costo, della violenza, in risposta alla violenza…con me o contro di me. In un crescendo di opposti, di soli 0 ed 1…davvero, le uniche due scelte possibili? 

 

Sotto la mia pelle

Sotto la mia pelle. Di Manuel Grillo. Murales. Villalba di Guidonia. 2020.

 

Con il collage di “Sotto la mia pelle”, si disinnesca un discorso logico, sequenziale, fatto di ragioni, che filano, rette, diritte, che mi volevano portavoce dell’idea che fà dei partigiani i buoni, e dei fascisti, i cattivi. Non fraintendetemi. Ma penso solo a quanti, da entrambe le parti, si siano dovuti convertire, cambiare parte, perché costretti dalla propria morale, dalla contingenza. Penso al Generale Sabato Martino Castaldi, ufficiale fascista radiato e ucciso perché, in segreto, partigiano, o il giovane Heinz, soldato tedesco in fuga, trovatosi in una terra straniera, senza neanche sapere il perché), o di italiani aguzzini dei propri compatrioti durante la guerra? Queste le storie che mi interessano. Questo è il vero tema del mio murale: il cambiamento, come ce lo ricorda l’Apollo e Dafne, al centro della composizione. Poiché io di questo mi devo occupare. Del cambiamento.

 

L’arte, il gioco e il sacro

Riferimenti, citazioni appartenenti alla fase di studio del bozzetto.

 

La confusione compositiva del murale, non è quindi mancanza di punti fermi, di prese di posizione, partigiani o fascisti? Ingenuo sarebbe pensare che si possa vivere senza. Semplicemente, la scelta che faccio, non è presente tra le opzioni disponibili. Poiché essa, va creata. Così, tra i due “partiti”, scelgo il terzo. Il mio (collage). Ecco allora che la lotta, il conflitto, non sono gli unici sistemi per stare al mondo. C’è scelta, anche nel non scegliere di partecipare alla lotta. Come? Lottando…. Ops. Scusate. Intendevo. Giocando… Alla lotta. Sì! Come fanno i bambini. Che lottano, ridendo. Eccola la terza via. Quella dell’arte, del gioco. Fatta non solo di ragioni. Ma anche di dubbi, incertezze, di preghiere, balbettii e risate…di quest’ultime, si spera, tante. 

 

Da ricordare. Il caos in origine era cosmo. Ordine, non disordine. 

 

Fin.

 

[1] Si vedano i resoconti raccolti in “La Storia di Guidonia Montecelio”, i lavori di ricerca dell’Associazione Oltre il Ponte, il testo “La Banda Ferraris e il Nord-est romano. Le fonti archivistiche sull’attività di Resistenza a Montecelio, Guidonia e Monte Gennaro” di Marco Brocchieri cap. Le Vittime Civili di Montecelio pg. 54 ed infine i resoconti dell’artista Simone Saccucci. http://www.romaest.org/news/04/2018/guidonia-solo-un-ragazzo-simone-saccucci-racconta-le-storie-della-liberazione/